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Alberto Giolitti
Alberto nasce a Roma il 14 novembre 1923. La sua famiglia è proprietaria dal 1900 del Caffè-Gelateria Giolitti, uno dei più conosciuti di Roma, situato nei pressi della Camera dei Deputati; qui Alberto ci lavora per un breve periodo.
Il ragazzo dimostra però di avere una chiara propensione al disegno, cosicché, all'età di quattordici anni, incoraggiato da un amico di famiglia, va a portare i suoi lavori alla Casa Editrice A.V.E. (Anonima Veritas Editrice) di Roma, che proprio nel 1937 inizia la pubblicazione de "Il Vittorioso". L'importante settimanale cattolico gli pubblica i disegni di "I senza paura", realizzati su testi di Colombini, ma la serie viene interrotta nell'agosto 1943 per gli eventi bellici.
Intanto Alberto frequenta il Liceo Artistico, l'Accademia delle Belle Arti e la facoltà di Architettura, ma poi è costretto ad interrompere gli studi perché chiamato a prestare il servizio militare.
Successivamente riprende a disegnare e realizza, sempre per la A.V.E., "Le avventure di Italo Nurago" e "Il fortino assediato" su testi di Rainuzzo. Nel 1947 per gli "Albi dei Quattro Cerchi", supplemento a "Il Vittorioso", Alberto disegna "L'oasi del mistero" (Cerchio Rosso), ancora su testi di Rainuzzo, mentre per gli "Albi del Vittorioso" realizza "Alfa e Omega" (serie Jim Brady) e "Dick e Martin" (Serie Giraffone), entrambi su testi di Sorgi, e il western "Dick & Martin".
Dopo un breve rodaggio anche come scenografo, cartellonista cinematografico e insegnante, il primo gennaio del 1946 Alberto prende una decisione ardita: parte per l'Argentina, in quell'epoca autentica fucina di disegnatori di fumetti. A Buenos Aires lavora per la Editorial Lainez e la Columbia Hermanos disegnando, fino al 1949, racconti polizieschi e adattando per il fumetto romanzi classici, come, ad esempio, "Quo Vadis?".
Nel giugno del 1949 Alberto si trasferisce a New York, dove avvia una felice e lunga collaborazione con la Dell Publishing, che ha una sezione fumetti chiamata Dell Comics. In realtà dal 1938 questa Casa editrice ha stretto un accordo con la Western Publishing, originaria del Wisconsin, che ha l'ufficio editoriale anche a New York; secondo tale accordo la Dell finanzia e distribuisce ciò che la Western produce. Quindi, lavorando effettivamente per la Western, e lo farà per ben 33 anni, Alberto disegna tavole dei vari personaggi apprezzati del momento: "Indian Chief", "The Challenge of Zorro" (1956), "Tonto" (dal nome dell'indiano che faceva da spalla al celebre Lone Ranger) , "The Cisco Kid", "Jungle Jim", "Tarzan", e vari altri albi singoli di genere storico-avventuroso, come "Gulliver's Travels", per la realizzazione del quale, nel 1955, gli viene conferito il "Thomas Alva Edison Award" quale miglior racconto destinato ai ragazzi oltre gli otto anni. Inoltre disegna "Alexander the Great" (1956), "The Christmas Story", "Aladin and the Marvellous Lamp".
Dal 1956 al 1962 Alberto disegna anche storie di genere western, adattando al fumetto le fortunate serie televisive di quel periodo: "Sergeant Preston of the Yukon", "The Lone Ranger's Famous Horse Hi-Yo Silver" (dal 1956 al 1960), "Gunsmoke", un albo dedicato al presidente Abraham Lincoln (1958), "Tales of Wells Fargo" (1959), "Have Gun, Will Travel"(1960-62), "Boris Karloff" (1962).
Da New York, Alberto va a soggiornare a Lake Placid e poi a Lake George, vicino al confine col Canada, quando disegna "Sergeant Preston of the Yukon", i cui episodi sono spesso ambientanti tra nevi e slitte trainate da cani.
Dopo un periodo di permanenza a Roma nel 1953, l'anno seguente ritorna negli USA, in Florida, e nel 1955 diventa cittadino americano quando sposa Joan, dalla quale ha due figli.
Resta negli USA fino al 1962, poi rientra definitivamente a Roma con la famiglia, ma continua a disegnare per gli Stati Uniti; infatti, dalla fine del 1960, ereditando il personaggio da altri artisti, disegna gli albi di "Turok, son of stone" (suo primo episodio il n. 24), ed ora continua stando in Italia, fino al n. 130 di aprile 1982. L'idea del personaggio di Turok probabilmente fu dell'editore Matt Murphy, ma fonti eminenti assicurano che le prime storie furono scritte da Alberto Giolitti, pur non disegnandole.
Nel 1962 la Western Publishing decide di porre fine alla collaborazione con la Dell Comics ed inizia a pubblicare in proprio gli albi a fumetti utilizzando il marchio "Gold Key Comics". Infatti Turok, fino ad allora stampato col marchio "Dell", dal n. 30 di novembre 1962 porta in copertina il logo "Gold Key". Gli albi dal n. 127 al 130 (oltre al 131 stampato in bianco-nero) sono invece pubblicati col logo "Whitman imprint", Casa editrice di Chicago (ex Hammerung-Whitman Publishing Co) che era stata rilevata dalla Western nel 1915 quando già si occupava di letteratura per i giovani.
A fine 1968 Alberto inizia a disegnare albi ispirati ad un'altra fortunata serie televisiva americana: Star Trek. Quindi in contemporanea con Turok, Alberto, senza aver mai potuto vedere un episodio di Star Trek in Tv, lavorando quindi da fotografie fornite dall'editore (che gli fornisce anche i modellini dell'astronave e degli oggetti usati dai protagonisti) disegna 25 episodi, a cominciare dal n. 3 (dicembre 1968) fino al n. 36 (marzo 1976), quando col n. 38 di luglio (il n. 37 fu la ristampa del n. 5 di Alberto) la serie viene rilevata e continuata dal disegnatore Alden McWilliam, che la porta avanti regolarmente fino alla sua conclusione, n. 61 di marzo 1979. Il n. 62, disegnato da Frank Bolle, non viene stampato.
Per la realizzazione delle due serie di Turok e Star Trek, Alberto si avvale spesso della collaborazione di altri artisti: Giovanni Ticci, Massimo Belardinelli, Giorgio Cambiotti, Mario Pedrazzi e Angelo Todaro.
Nel frattempo Alberto disegna tavole per altre storie: "Freedom Agent" (1963), "Twillight Zone" (dal 1963 al 1970), "Lord Jim" (1965), vari episodi in "Ripley's Believe It or Not" (1965-66 e 1978), "Laredo" (1966), "Voyage to the Bottom of the Sea" (dal 1966 al 1970), alcuni episodi di "Tarzan" (1967), "King Kong" (1968), "Cow Boy in Africa" (1968), "Sword for Hire" per l'annuale (1969) di "Hurricane" della Fleetway di Londra, "Beneath the Planet of the Apes" (1970), alcuni racconti per "Mistery Comics Digest" (1972 e 1975) e l'episodio "Dominus" pubblicato su "Starstream" (1976).
Al suo rientro in Italia nel 1960, Alberto aveva dato vita allo "Studio Giolitti", un'agenzia editoriale di disegnatori e scrittori di fumetti per lavori destinati al mercato estero. Lo Studio acquisisce sempre più nuovi artisti fino a riunirne in pochi anni una cinquantina, non solo italiani; tra questi ci sono Franco Caprioli, Sandro Chiarolla, Roberto Diso, Giancarlo Alessandrini, Enrico Bagnoli, Ruggero Giovannini, Renato Polese, Giovanni Ticci, Ugolino Cossu, Angelo Todaro, Massimo Rotundo, Franco Saudelli, Alberto Salinas, Paolo Morales, Massimo Belardinelli, Giorgio Cambiotti, Romano Felmang, Umberto Sammarini e Nevio Zeccara, che aveva disegnato i primi due albi di Star Trek.
La produzione dello Studio è inizialmente rivolta alle pubblicazioni in Germania: Bastei Verlag, situata in Bergisch Gladbach, vicino a Colonia, (albi "Buffalo Bill" e "Lasso" che presentava il personaggio "Reno Kid"), Moewig Verlag in Monaco (albo "FBI") e Pabel Verlag in Rastatt (albo "Perry" ); e a molte di quelle della I.P.C. Fleetway di Londra. Poi produce anche per gli Stati Uniti, realizzando anche albi comici con i personaggi celebri della Warner Bros: Bugs Bunny, Daffy Duck, Porky Pig, ecc.
Sul finire degli anni sessanta lo Studio realizza disegni anche per il mercato italiano; sono prodotte tavole per "L'Uomo Mascherato", "Mandrake", "Flash Gordon" (per i Fratelli Spada Editori) e per i fumetti per adulti, "Jacula", "Cosmine", "Super Black", "Oltretomba", "Terror" ed altri (per la Ediperiodici di Milano).
Nel 1976 Alberto inizia la collaborazione con Bonelli Editore disegnando circa una trentina di tavole di Tex Willer, ma poi si ferma per i troppi impegni ai quali è sottoposto; la storia viene terminata da Giovanni Ticci e stampata col numero 188 e titolo "Sabbie insanguinate", storia continuata nel 189.
Nel 1986 Giolitti disegna per Comic Art, su testi di Giorgio Pedrazzi, "Cinque anni dopo", una storia "dopobomba" ambientata negli Stati Uniti.
Nel 1989, con lo pseudonimo di Gilbert, Alberto ritorna nella squadra di Tex disegnando lo Speciale Tex n. 2, "Terra senza legge", su soggetto e sceneggiatura di Claudio Nizzi. La collaborazione continua negli anni seguenti, ed infatti i suoi disegni sono presenti sugli albi di Tex n. 357 ("La mano nella roccia", luglio 1990), 358 ("Il tesoro della città perduta", agosto 1990), 373 ("Falso allarme", settembre 1991), 374 ("La pistola nascosta", ottobre 1991), 431 (stampato a settembre 1996 col titolo "La strage di Red Hill", episodio ambientato in territorio canadese molto vicino al confine con gli Stati Uniti – per Alberto una specie di ritorno al "Sergeant Preston of the Yukon"), 432 ("Polizia a cavallo", ottobre 1996) e 433 ("Due pistole per Jason", novembre 1996), quest'ultimo terminato ancora da Ticci, dalla pagina 32 in poi, per via della improvvisa e inaspettata morte di Alberto, avvenuta a Roma il 15 aprile del 1993.
Alberto Giolitti a Londra, nel Museo di Madame Tussaud's, vicino alla statua di cera di Papa Giovanni XXIII.
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